martedì 15 settembre 2009

Come latticizzare un cerchio per camera

Per prima cosa dobbiamo rendere il nostro cerchio tubeless e cioè privo (per quanto possibile) di perdite d'aria, per far ciò abbiamo due modi:

METODO 1: IL NASTRO AMERICANO

Bisogna applicare direttamente sul canale del nostro cerchio, dopo averlo naturalmente pulito e sgrassato per bene, un nastro di tipo americano autoagglomerante.
La funzionalità del nastro è doppia in quanto protegge fuoriuscite di aria dai nipples verso l'esterno del cerchio e viceversa impermeabilizza l'interno del cerchio da acqua proveniente dall'esterno.
L'ideale sarebbe utilizzare un nastro della larghezza del canale del nostro cerchio, in caso contrario bisognerà tagliarlo per renderlo adatto. In vendita si trova il nastro TES 702, prodotto dalla SYROM che guarda caso è largo 19mm ed è giusto giusto l'ideale per il nostro utilizzo.
Dopo aver applicato per bene il nastro avendo cura di farlo aderire perfettamente e senza bolle d'aria, foriamo con il cutter sopra il buco per la valvola e ne montiamo una per tubless di quelle smontabili.

METODO 2: LA CAMERA D'ARIA

Consiste semplicemente nel prendere una camera d'aria, l'ideale è prenderla più piccola del nostro cerchio quindi da 24'', montarla sul cerchio, tagliarla nel verso più lungo e lasciarne penzolare i due lembi tagliati ai lati del cerchio. In un secondo momento, solo dopo aver montato e gonfiato sopra di essa il copertone (ottenendo cosi una specie di tubolare) ritaglieremo i bordi della camera eccedenti.
Un trucco consiste nel montare tra cerchio e camera d'aria tagliata dello scotch biadesivo in modo da poter cosi fissare la camera al cerchio impedendone ogni movimento.

LA LATTICIZZAZIONE VERA E PROPRIA

A questo punto, qualunque sia il metodo utilizzato per rendere tubeless il cerchio, non ci resta che montare il copertone sul cerchio ed inserire il lattice all'interno.
Per cominciare consiglio di usare copertoni tubeless in quanto più robusti, privi di perdite d'aria e già predisposti ad essere utilizzati senza camera d'aria.
Per far tallonare (aderire) il copertone ai bordi del cerchio consiglio di capovolgere il copertone, in modo da avere la tassellatura all'interno e viceversa la parte che andrebbe montata internamente verso l'esterno e lasciare il copertone cosi girato per un paio di giorni prima di montarlo.
Per montare il copertone aiutatevi con dell'acqua e sapone, insaponate per bene i bordi della copertura in modo da aiutarla a scivolare verso i bordi nel cerchio quando lo gonfierete con aria.
Prima di inserire il lattice conviene provare la tenuta del "sistema" e cioè gonfiate con l'aria senza mettere il lattice, utilizzate il compressore in modo da avere una forte e continua pressione d'aria.
Se il cerchio tallona subito e rimane in pressione per circa 30 secondi potete procedere con l'inserimento del lattice, in caso contrario insistete con il sapone ed aiutate il copertone a tallonare schiacchiando con una mano il copertone contro il cerchio sopra il foro della valvola.
Per inserire il lattice procedete come detto precedentemente per le coperture tubeless e cioè insendolo dalla valvola (smontandola naturalmente) oppure da un bordo del copertone (molto più pratico e veloce); date quindi pressione e gonfiate a 3-4 atmosfere.

Fate girare la ruota ed agitatela, vedrete il lattice fuoriuscire da tutti i fori riparandoli istantaneamente, continuate man mano che si sgonfia a rigonfiare la ruota.
Nei primi giorni la ruota perderà un poco di pressione, è normale, ma col passare del tempo vedrete che non perderà più in quanto il lattice riparerà ogni eventuale perdita.
La quantità di lattice da utilizzare varia a seconda della sezione del copertone, diciamo che per una copertura da XC l'ideale sono circa 120 ml (80ml di lattice e 40ml di acqua) mentre all'aumentare della sezione bisognerà opportunamente aumentare le dosi.
La dose dell'acqua non dovrà essere comunque inferiore al 20% circa del lattice.

Tutto ciò non è di certo una mia invenzione, ma ho imparato a farlo leggendo siti di riferimento come: MTB-Forum.it, Iper-Bike.eu, etc...

Inoltre su youtube si trovano numerosi video che spiegano i metodi descritti.

Come latticizzare un cerchio per tubeless

Latticizzare un cerchio per tubeless è sicuramente più facile di latticizzare un cerchio per camera d'aria, per il semplice motivo che disponiamo già in partenza di un cerchio privo di perdite d'aria.
Il montaggio è semplicissimo, non dobbiamo fare altro che inserire il lattice nel copertone prima di gonfiarlo.
Per far ciò abbiamo due opportunita:
  1. montiamo una valvola smontabile ed iniettiamo dentro il lattice con una siringa, meglio se utilizziamo quelle grosse da 200ml ad esempio.
  2. inseriamo il lattice da un lato del copertone prima di montarlo interamente sul cerchio.
La quantità di lattice da utilizzare varia a seconda della sezione del copertone, diciamo che per una copertura da XC l'ideale sono circa 120 ml (80ml di lattice e 40ml di acqua) mentre all'aumentare della sezione bisognerà opportunamente aumentare le dosi.
Dopo aver inserito il lattice portiamo il copertone a pressione e lo facciamo girare un po in modo da far espandere il lattice sulle pareti.
Un trucco consiste nel spruzzare dello svitol nella valvola per evitare che il lattice si secchi su essa ostruendola.

Un magia chiamata "Lattice"...

Come molti altri appassionati di mtb anche voi avrete senz'altro sentito parlare o addirittura provato questa magia bianca chiamata lattice.

Il lattice nel dettaglio è un'emulsione di aspetto lattiginoso e consistenza collosa, generalmente di colore bianco che si trova in determinate cellule di numerose piante e in alcuni funghi.
Ma vieniamo al suo principale utilizzo in ambito "ciclistico": il lattice ha una fantastica proprietà che lo fa diventare solido a contatto con l'aria; è grazie a questa proprietà che se inserito in un copertone, nel caso di foratura, fuoriesce saldandolo e riparandolo istantaneamente, evitando cosi di "bucare".

Il lattice può essere usato sia per cerchi tubeless che per normali cerchi per camera d'aria, inoltre all'interno dei copertoni ha una durata di circa 3-4 mesi.

E' possibile acquistare i kit contenenti tutto l'occorrente per latticizzare i nostri copertoni nei negozi specializzati di bici o direttamente su internet, come ad esempio: Joe's No Flat oppure Stan's No Tubes Kit.
In alternativaè possibile acquistare tutto il necessario da se e comprare il lattice (lattice per stampi: LASTIX) nei negozi di fai da te, nei colorifici o comunque nei negozi specializzati in pittura, risparmiando anche un bel po di quattrini.

lunedì 14 settembre 2009

GF La Prevostura



Il percorso che vi propongo oggi è il percorso della gara che si correrà a Lessona (BI) il 04 ottobre 2009, la 11° edizione della "GF La Prevostura".
Il percorso si articola sulle colline circostanti attraverso boschi, pascoli, vigne e cascinali per un percorso lungo di circa 45 km studiato per gli agonisti ed un percorso più corto di 22 km per i cicloturisti.


Visualizza GF La Prevostura in una mappa di dimensioni maggiori

La prima parte della gara è uguale per tutti e si svolge lungo il percorso dei cicloturisti, mentre la seconda parte, riservata agli agonisti, si allunga per ulteriori 23 km circa
Il percorso è in ottime condizioni, è ben segnalato da cartelli gialli sparsi nei boschi che indicano la strada da percorrere, vi sono inoltre numerose frecce verniciate sull'asfalto e, nel periodo della gara, si trovano anche i classici nastrini bianco-rossi appesi alle piante.




Il tracciato dei cicloturisti non è particolarmente difficile, è composto da poco asfalto e da molti single track, non vi sono lunghe salite ma corte ed abbastanza ripide ed impegnative, soprattutto per via del fondo sconnesso.
Arrivati al 22° km si trova un incrocio dove si conclude la gara per i cicloturisti che svoltando a sinistra rientraranno in paese per tagliare il traguardo, mentre per gli agonisti il percorso prosegue svoltando a destra.
I primi chilometri del percorso degli agonisti sono veramente duri, in molti tratti bisogna scendere e spingere la bici per via di alcune "rampe" nel bosco veramente proibitive, ma passati i primi due chilometri circa il resto del percorso è assolutamente fattibile, senza però qualche difficoltà.
Lungo il percorso si incrociano numerosi ruderi, una chiesetta e verso la fine del tracciato, nel bosco, addirittura una vecchia chiesa abbandonata.




La gara si conclude al sopra citato bivio dove questa volta si svolterà a sinistra.
Un percorso veramente consigliato e da provare!!!



Per ulteriori informazioni in merito alla gara vi rimando al sito ufficiale:

martedì 8 settembre 2009

Granfondo Mottarone

Quello che vi propongo oggi è il percorso della Granfondo del Mottarone, gara che si corre generalemente nel mese di settembre ma che quest'anno non ha avuto luogo a causa di problemi organizzativi.

Visualizza GF Mottarone in una mappa di dimensioni maggiori

Il tragitto si articola su ben 40 km ed un dislivello di circa 1350 mt, è un percorso di certo non facile, soprattutto per via di alcune salite mozzafiato e di alcuni tratti di sentiero non ben messi, ma che vi saprà sicuramente regalare forti emozioni grazie a panorami mozzafiato sul Lago Maggiore.


La partenza è in riva al lago nella città di Stresa, famosa località del Lago Maggiore soprattutto per via dei suoi lussuossimi hotels.
Il primo pezzo della gara si svolge su strada asfaltata fino a raggiungere dopo pochi chilometri la località di "Someraro" da dove ha inizio lo sterrato, qui la storia si fa veramente dura, la salita è molto ripida e con fondo abbastanza sconnesso, ma potete rassicurarvi pensando che questa è la salita più impegnativa di tutto il tragitto.
L'altezza più elevata del percorso si tocca "all'Alpe Calandro" dove vi troverete a circa 1100 mt s.l.m., da qui la gara si fa più soft ma soprattutto molto più divertente in quanto inizierete ad affrontare discese e single track lungo boschi e pinete.


Si incrocerà più in basso la strada asfalta che conduce "Gignese" verso "Armeno", qui si affronta la "Scincina", una ripida ma abbastanza corta salita che ci conduce in cima al monte omonimo, da dove, se le condizioni meteo lo permettono, è possibile vedere ben quattro laghi: "Lago Maggiore", "Lago di Varese", "Lago di Comabbio" e "Lago di Monate".
Dal Monte Scincina ricomincia una lunga discesa abbastanza tecnica che ci porta nel paese di "Brovello".
L'ultima parte della gara si svolgerà poi in una meravigliosa pineta che in discesa ci ricondurrà verso Stresa.
Per i ciclisti più "pigri" è anche possibile usufruire della funivia di Stresa che vi porterà direttamente sulla cima del Mottarone, e poter percorrere solo metà del percorso, evitando cosi la dura salita iniziale.
E' un percorso che veramente consiglio a tutti e che mi ha "stregato" per i favolosi single track immersi nei boschi dell'Alto Vergante.