venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale!!!

Tanti auguri di un sereno Natale a tutti!!!




domenica 13 dicembre 2009

Pistino alla Picchetta

Oggi vi posto la traccia gps del pistino che si trova dietro la "Casina Picchetta" in zona Cameri.



Il pistino è davvero ben fatto, non è grande come quello che si trova sotto Oleggio, di cui vi ho parlato qua: GARA DI MTB.
Però tutto sommato nei suoi 2,65 km è davvero ben articolato con sali e segni abbastanza ripidi e un piccolo guado finale.
E' l'ideale per "scaldare" le gambe o semplicemente per divertirsi in compagnia senza allontanarsi troppo dall'auto, infatti vi ricordo che in zona Picchetta c'è un gran bel comodo parcheggio.
Buon Divertimento!!!

ECCO LA TRACCIA GPS DEL PISTINO

lunedì 7 dicembre 2009

Monte Fenera

Ieri stupendo giro sul Monte Fenera in compagnia di un gran bella compagnia composta da venti persone, tutti conosciuti sul forum di Mtb-forum.it



Siamo partiti da Borgomanero alle 8.30 dal parcheggio delle scuole in Piazza Matteotti ed abbiamo scalato la cima del Monte Fenera, attraverso boschi e sentieri affrontando una gran bella salita abbastanza impegnativa.
Purtroppo il clima invernale e le piogge dei giorni scorsi hanno reso il fondo molto umido e scivoloso.
Giunti in prossimità della vetta, nel paese di "Castagnola", tappa al circolo "San Lorenzo" per una pausa riscaldante a base di caffè.
Arrivati alla cima c'era fin della neve, caduta probabilmente con le piogge dei giorni scorsi, la mia prima neve dell'anno!



Dalla cima parte una lunga discesa molto tecnica che termina nel paese di Maggiora, da dove poi siamo tornati verso le 13.00 al parcheggio della partenza.
Durante il percorso non sono mancati alcuni contrattempi come una gomma tagliata ed un gran bella capriola terminata atterrando sulla mia povera spalla, tutt'ora molto dolorante.
Un giro sicuramente da ripetere, sicuramente ancora con una gran bella compagnia come quella di ieri, e sicuramente in periodi più caldi con fondo meno scivoloso e non ricoperto da foglie che ne ostruiscono la visuale.
Una curiosità: il Monte Fenera era pieno zeppo di cacciatori, ne abbiamo incontrati veramente tanti, la cosa strana è che tutti indossavano il giubbino di sicurezza arancione, quello che bisogna avere obbligatoriamente in auto.
E' forse diventato obbligatorio per i cacciatori? La cosa strana è vedere tutti questi cacciatori vestiti di verde per mimetizzarsi con l'ambiente ed indossare il giubbotto arancione fluorescente...


lunedì 16 novembre 2009

Maledetta influenza...


Come tutti gli anni è arrivata l'influenza e come tutte le influenza è arrivata anche la mia ora...
Mercoledì ho avuto la brillante idea di andare a lavoro nonostante stessi malissimo e cosi da giovedì scorso sono "inchiodato" a casa...
Ora fino a mercoledì prossimo sono segregato in casa sotto antibiotici e sotto stretto controllo di mia moglie, come da ordini del medico curante.
Stavolta mi è presa proprio forte: 39° fissi e un dolore muscolare alle gambe da non far dormire...
E cosi continua questo periodo di astensione "obbligato" alla bici, è ormai un mese che son fermo (a parte un giretto il primo novembre)... prima mi è presa l'influenza che per fortuna in un paio di giorni è andata via, poi è iniziato il maltempo: pioggia e freddo... fosse solo per il freddo non c'è problema, ci si veste! Ma la pioggia proprio no, mi domando come fanno in Inghilterra che piove sempre?
Ora, ovviamente, mi sono ripreso l'influenza, e avanti!!!
Mi rimane di sperare nella giornata di domenica prossima, speriamo che il tempo prometta bene ed io mi sia ripreso, cosi posso finalmente ricomincia a pedalare un po'...
Mi ricorderò come si fa?

lunedì 2 novembre 2009

Autunno: tristezza o felicità?

Eccoci ormai arrivati in pieno Autunno... il solo pensiero ci riempie di tristezza, pensando all'autunno ci vengono in mente pensieri come: diventa buio presto, piove, fa freddo, c'è vento... e soprattutto che si sta avvicinando l'inverno.

Ieri ho fatto un bel giro tranquillo nel "mio" solito Parco del Ticino, sinceramente devo ammettere che sono partito con un po di tristezza d'animo pensando a tutto ciò, ma al ritorno ho dovuto ricredermi: non è poi cosi male l'autunno...
Innanzitutto possiamo elencare un po di lati positivi: è vero fa buoi presto, ma possiamo sempre partire una o due ore prima (moglie permettendo) per ovviare al problema, fa freddo? Si... abbastanza, ma coprendosi si sopravvive. Inoltre non essendo ancora inverno e quindi non essendoci ancora temperature estremamente rigide alla fine si sta quasi meglio che in estate, si gironzola per boschi e sentieri senza sentirsi soffocare dalla calura e senza sentirsi appiccicare dal sudore.
Il lato sicuramente migliore è che i sentieri sono finalmente PULITI e quindi addio rovi e vegetazione da foresta pluviale che durante la stagione estiva impediscono ogni escursione se non facendoci tornare a casa tutti graffiati dai numerosi rovi..., finalmente avendo i sentieri puliti si vede dove si va!!!
Quindi un consiglio spassionato a tutti quanti: godetevi questa stagione che sicuramente ci saprà regalare molti momenti "magici" in compagnia del nostro "ronzino" da montagna!!!
E' autunno? Sta arrivando l'inverno? E chi se ne frega... non sara di certo ciò a fermare la nostra passione ed il nostro diverimento!!!

martedì 15 settembre 2009

Come latticizzare un cerchio per camera

Per prima cosa dobbiamo rendere il nostro cerchio tubeless e cioè privo (per quanto possibile) di perdite d'aria, per far ciò abbiamo due modi:

METODO 1: IL NASTRO AMERICANO

Bisogna applicare direttamente sul canale del nostro cerchio, dopo averlo naturalmente pulito e sgrassato per bene, un nastro di tipo americano autoagglomerante.
La funzionalità del nastro è doppia in quanto protegge fuoriuscite di aria dai nipples verso l'esterno del cerchio e viceversa impermeabilizza l'interno del cerchio da acqua proveniente dall'esterno.
L'ideale sarebbe utilizzare un nastro della larghezza del canale del nostro cerchio, in caso contrario bisognerà tagliarlo per renderlo adatto. In vendita si trova il nastro TES 702, prodotto dalla SYROM che guarda caso è largo 19mm ed è giusto giusto l'ideale per il nostro utilizzo.
Dopo aver applicato per bene il nastro avendo cura di farlo aderire perfettamente e senza bolle d'aria, foriamo con il cutter sopra il buco per la valvola e ne montiamo una per tubless di quelle smontabili.

METODO 2: LA CAMERA D'ARIA

Consiste semplicemente nel prendere una camera d'aria, l'ideale è prenderla più piccola del nostro cerchio quindi da 24'', montarla sul cerchio, tagliarla nel verso più lungo e lasciarne penzolare i due lembi tagliati ai lati del cerchio. In un secondo momento, solo dopo aver montato e gonfiato sopra di essa il copertone (ottenendo cosi una specie di tubolare) ritaglieremo i bordi della camera eccedenti.
Un trucco consiste nel montare tra cerchio e camera d'aria tagliata dello scotch biadesivo in modo da poter cosi fissare la camera al cerchio impedendone ogni movimento.

LA LATTICIZZAZIONE VERA E PROPRIA

A questo punto, qualunque sia il metodo utilizzato per rendere tubeless il cerchio, non ci resta che montare il copertone sul cerchio ed inserire il lattice all'interno.
Per cominciare consiglio di usare copertoni tubeless in quanto più robusti, privi di perdite d'aria e già predisposti ad essere utilizzati senza camera d'aria.
Per far tallonare (aderire) il copertone ai bordi del cerchio consiglio di capovolgere il copertone, in modo da avere la tassellatura all'interno e viceversa la parte che andrebbe montata internamente verso l'esterno e lasciare il copertone cosi girato per un paio di giorni prima di montarlo.
Per montare il copertone aiutatevi con dell'acqua e sapone, insaponate per bene i bordi della copertura in modo da aiutarla a scivolare verso i bordi nel cerchio quando lo gonfierete con aria.
Prima di inserire il lattice conviene provare la tenuta del "sistema" e cioè gonfiate con l'aria senza mettere il lattice, utilizzate il compressore in modo da avere una forte e continua pressione d'aria.
Se il cerchio tallona subito e rimane in pressione per circa 30 secondi potete procedere con l'inserimento del lattice, in caso contrario insistete con il sapone ed aiutate il copertone a tallonare schiacchiando con una mano il copertone contro il cerchio sopra il foro della valvola.
Per inserire il lattice procedete come detto precedentemente per le coperture tubeless e cioè insendolo dalla valvola (smontandola naturalmente) oppure da un bordo del copertone (molto più pratico e veloce); date quindi pressione e gonfiate a 3-4 atmosfere.

Fate girare la ruota ed agitatela, vedrete il lattice fuoriuscire da tutti i fori riparandoli istantaneamente, continuate man mano che si sgonfia a rigonfiare la ruota.
Nei primi giorni la ruota perderà un poco di pressione, è normale, ma col passare del tempo vedrete che non perderà più in quanto il lattice riparerà ogni eventuale perdita.
La quantità di lattice da utilizzare varia a seconda della sezione del copertone, diciamo che per una copertura da XC l'ideale sono circa 120 ml (80ml di lattice e 40ml di acqua) mentre all'aumentare della sezione bisognerà opportunamente aumentare le dosi.
La dose dell'acqua non dovrà essere comunque inferiore al 20% circa del lattice.

Tutto ciò non è di certo una mia invenzione, ma ho imparato a farlo leggendo siti di riferimento come: MTB-Forum.it, Iper-Bike.eu, etc...

Inoltre su youtube si trovano numerosi video che spiegano i metodi descritti.

Come latticizzare un cerchio per tubeless

Latticizzare un cerchio per tubeless è sicuramente più facile di latticizzare un cerchio per camera d'aria, per il semplice motivo che disponiamo già in partenza di un cerchio privo di perdite d'aria.
Il montaggio è semplicissimo, non dobbiamo fare altro che inserire il lattice nel copertone prima di gonfiarlo.
Per far ciò abbiamo due opportunita:
  1. montiamo una valvola smontabile ed iniettiamo dentro il lattice con una siringa, meglio se utilizziamo quelle grosse da 200ml ad esempio.
  2. inseriamo il lattice da un lato del copertone prima di montarlo interamente sul cerchio.
La quantità di lattice da utilizzare varia a seconda della sezione del copertone, diciamo che per una copertura da XC l'ideale sono circa 120 ml (80ml di lattice e 40ml di acqua) mentre all'aumentare della sezione bisognerà opportunamente aumentare le dosi.
Dopo aver inserito il lattice portiamo il copertone a pressione e lo facciamo girare un po in modo da far espandere il lattice sulle pareti.
Un trucco consiste nel spruzzare dello svitol nella valvola per evitare che il lattice si secchi su essa ostruendola.

Un magia chiamata "Lattice"...

Come molti altri appassionati di mtb anche voi avrete senz'altro sentito parlare o addirittura provato questa magia bianca chiamata lattice.

Il lattice nel dettaglio è un'emulsione di aspetto lattiginoso e consistenza collosa, generalmente di colore bianco che si trova in determinate cellule di numerose piante e in alcuni funghi.
Ma vieniamo al suo principale utilizzo in ambito "ciclistico": il lattice ha una fantastica proprietà che lo fa diventare solido a contatto con l'aria; è grazie a questa proprietà che se inserito in un copertone, nel caso di foratura, fuoriesce saldandolo e riparandolo istantaneamente, evitando cosi di "bucare".

Il lattice può essere usato sia per cerchi tubeless che per normali cerchi per camera d'aria, inoltre all'interno dei copertoni ha una durata di circa 3-4 mesi.

E' possibile acquistare i kit contenenti tutto l'occorrente per latticizzare i nostri copertoni nei negozi specializzati di bici o direttamente su internet, come ad esempio: Joe's No Flat oppure Stan's No Tubes Kit.
In alternativaè possibile acquistare tutto il necessario da se e comprare il lattice (lattice per stampi: LASTIX) nei negozi di fai da te, nei colorifici o comunque nei negozi specializzati in pittura, risparmiando anche un bel po di quattrini.

lunedì 14 settembre 2009

GF La Prevostura



Il percorso che vi propongo oggi è il percorso della gara che si correrà a Lessona (BI) il 04 ottobre 2009, la 11° edizione della "GF La Prevostura".
Il percorso si articola sulle colline circostanti attraverso boschi, pascoli, vigne e cascinali per un percorso lungo di circa 45 km studiato per gli agonisti ed un percorso più corto di 22 km per i cicloturisti.


Visualizza GF La Prevostura in una mappa di dimensioni maggiori

La prima parte della gara è uguale per tutti e si svolge lungo il percorso dei cicloturisti, mentre la seconda parte, riservata agli agonisti, si allunga per ulteriori 23 km circa
Il percorso è in ottime condizioni, è ben segnalato da cartelli gialli sparsi nei boschi che indicano la strada da percorrere, vi sono inoltre numerose frecce verniciate sull'asfalto e, nel periodo della gara, si trovano anche i classici nastrini bianco-rossi appesi alle piante.




Il tracciato dei cicloturisti non è particolarmente difficile, è composto da poco asfalto e da molti single track, non vi sono lunghe salite ma corte ed abbastanza ripide ed impegnative, soprattutto per via del fondo sconnesso.
Arrivati al 22° km si trova un incrocio dove si conclude la gara per i cicloturisti che svoltando a sinistra rientraranno in paese per tagliare il traguardo, mentre per gli agonisti il percorso prosegue svoltando a destra.
I primi chilometri del percorso degli agonisti sono veramente duri, in molti tratti bisogna scendere e spingere la bici per via di alcune "rampe" nel bosco veramente proibitive, ma passati i primi due chilometri circa il resto del percorso è assolutamente fattibile, senza però qualche difficoltà.
Lungo il percorso si incrociano numerosi ruderi, una chiesetta e verso la fine del tracciato, nel bosco, addirittura una vecchia chiesa abbandonata.




La gara si conclude al sopra citato bivio dove questa volta si svolterà a sinistra.
Un percorso veramente consigliato e da provare!!!



Per ulteriori informazioni in merito alla gara vi rimando al sito ufficiale:

martedì 8 settembre 2009

Granfondo Mottarone

Quello che vi propongo oggi è il percorso della Granfondo del Mottarone, gara che si corre generalemente nel mese di settembre ma che quest'anno non ha avuto luogo a causa di problemi organizzativi.

Visualizza GF Mottarone in una mappa di dimensioni maggiori

Il tragitto si articola su ben 40 km ed un dislivello di circa 1350 mt, è un percorso di certo non facile, soprattutto per via di alcune salite mozzafiato e di alcuni tratti di sentiero non ben messi, ma che vi saprà sicuramente regalare forti emozioni grazie a panorami mozzafiato sul Lago Maggiore.


La partenza è in riva al lago nella città di Stresa, famosa località del Lago Maggiore soprattutto per via dei suoi lussuossimi hotels.
Il primo pezzo della gara si svolge su strada asfaltata fino a raggiungere dopo pochi chilometri la località di "Someraro" da dove ha inizio lo sterrato, qui la storia si fa veramente dura, la salita è molto ripida e con fondo abbastanza sconnesso, ma potete rassicurarvi pensando che questa è la salita più impegnativa di tutto il tragitto.
L'altezza più elevata del percorso si tocca "all'Alpe Calandro" dove vi troverete a circa 1100 mt s.l.m., da qui la gara si fa più soft ma soprattutto molto più divertente in quanto inizierete ad affrontare discese e single track lungo boschi e pinete.


Si incrocerà più in basso la strada asfalta che conduce "Gignese" verso "Armeno", qui si affronta la "Scincina", una ripida ma abbastanza corta salita che ci conduce in cima al monte omonimo, da dove, se le condizioni meteo lo permettono, è possibile vedere ben quattro laghi: "Lago Maggiore", "Lago di Varese", "Lago di Comabbio" e "Lago di Monate".
Dal Monte Scincina ricomincia una lunga discesa abbastanza tecnica che ci porta nel paese di "Brovello".
L'ultima parte della gara si svolgerà poi in una meravigliosa pineta che in discesa ci ricondurrà verso Stresa.
Per i ciclisti più "pigri" è anche possibile usufruire della funivia di Stresa che vi porterà direttamente sulla cima del Mottarone, e poter percorrere solo metà del percorso, evitando cosi la dura salita iniziale.
E' un percorso che veramente consiglio a tutti e che mi ha "stregato" per i favolosi single track immersi nei boschi dell'Alto Vergante.



domenica 23 agosto 2009

Passo del Gavia (2652m s.l.m.)

Martedi 18 agosto ho fatto la mia prima "scalata" al Passo del Gavia (2652m s.l.m.) con partenza da Bormio.

La salita è lunga in totale 25.6 km con una pendenza media del 5.5% ed un dislivello di 1404 m.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Il Passo del Gavia è una delle salite ormai rese mitiche dal "Giro d'Italia" ed è un ambita meta di ogni cicloamatore.
Il percorso parte da Bormio, in leggera salita, attraversando alcuni piccoli paesi fino a raggiungere dopo circa 12 km Santa Caterina Valfurva, stupendo paesino molto ben curato che ricorda vagamente il Trentino Alto Adige, per via delle numerose case di legno decorate con piante su quasi ogni finestra; da qui si inzia la salita vera e propria...
La salita è abbastanza regolare a parte uno strappettino di 2 km verso la cima, ove, poco prima di raggiungerla, si incontra un primo rifugio, una piccola chiesa ed un monumento degli alpini.
Dopo un altro paio di chilometri abbastanza in piano si raggiunge un laghetto alpino, il "Lago Bianco", chiamato cosi per la limpidezza delle sue acque e si raggiunge poi l'ultimo rifugio con il passo vero e proprio.



Il paesaggio ai lati della salita è qualcosa di meraviglioso, salendo vi sono scorci di numerose vette alpine e nel silenzio della montagna si può udire oltre al suono dei campanacci delle mucche che pascolano in alta quota anche il fischio di qualche aquila.
Una salita da fare e soprattutto un bel posto da visitare, magari fermandosi anche a mangiare in qualche rifugio.

domenica 9 agosto 2009

Buone Vacanze!!!

Itinerario nel Parco del Ticino

Oggi, essendo l'ultimo giorno di bici prima delle vacanze estive, sono partito di mattina presto per un bel giro rilassante nel Parco.
Vi propongo il giro da me fatto, un giro di circa 41 km interamente percorso nel parco percorrendo all'andata esclusivamente sentieri in ottobosco e al ritorno la strada bianca principale del parco, la E1.


Visualizza Itinerario Parco del Ticino in una mappa di dimensioni maggiori

Il giro parte da un parcheggio auto a Cameri (NO), ma potete anche lasciare l'auto nel secondo parcheggio che vi ho indicato sulla mappa, poco prima della Villa Picchetta (sede del Parco del Ticino).
Da qui si imbocca una strada sterrata sulla sinistra che dopo poco si addentra all'interno di un bosco, è una pista segnata dai soliti nastrini bianco/rossi, probabilmente da poco ci avevano corso una gara, è veramente un bel sentiero c'è da divertirsi non poco tra piccole discese e salite, tutte interamente in sottobosco.
Finito il sentiero si giunge tramite una strada bianca alla strada asfaltata che collega Cameri (NO) al "Ristorante la Quercia", la si segue per poco in direzione Cameri per poi addentrarsi nuovamente nel bosco con un sentiero che parte sulla destra.
Sono sentieri scavati da moto da cross, quindi "puliti" e con qualche saltino qua e là (Attenzione alla eventuale presenza di moto!!!); si segue tutto il sentiero per poi giungere al fianco della base militare sotto Bellinzago Novarese (NO) da dove parte un altro lungo sentiero nel bosco che porta dritti fino alla pista di motocross di Bellinzago.
Poco prima di arrivare alla pista di motocross svoltiamo a destra su una strada bianca in discesa nel parco che dopo poco riparte con un sentierino da trekking in sottobosco alla nostra sinistra.
Sbuchiamo cosi su un'altra strada bianca che scende nel parco e noi la percorriamo tutta raggiungendo la pista E1 che a sua volta ci conduce sulla strada statale che collega Oleggio (NO) a Malpensa.
Imbocchiamo la statale sulla sinistra e dopo poco giriamo nuovamente nel parco su una strada asfaltata alla nostra destra che ci porta verso il "Ristorante il Ristoro".

Da qui imbocchiamo il "Percorso Gara" che vi avevo indicato tempo addietro, lo ricordate? (PERCORSO GARA DI MTB)
Lo seguiamo fino a raggiungere una nuova strada bianca (costruita quest'anno) che ci porta sul sentiero E1 del parco e proseguiamo poi in direzione laghetti sab-ghia su
una bellissima strada bianca che ci fa sbucare ai laghetti di pesca sportiva (nonchè meta da pic-nic).
La strada, di recente costruzione anch'essa, prosegue anche dopo i laghetti e ci riporta sulla strada stadale che da Oleggio porta a Malpensa.

Giunti in statale svoltiamo nuovamente sul sentiero E1 del parco e lo percorriamo tutto fino a ritornare al luogo di partenza.
Il giro si percorre interamente in due ore o poco più.
Un consiglio:
nel periodo estivo i tratti in sottobosco, come quello del percorso gara di mtb, sono pieni di rovi... meglio percorrerli con attenzione o comunque in periodi autunnali/primaverili.
Ciao a tutti, e... Buon Giro!


sabato 8 agosto 2009

Tecnica: La Guida alla Vacanza Perfetta

Primo Problema: il trasporto.
Molti di noi si affligeranno su come assolvere il problema principale: come trasportare la nostra amata compagna d'avventure?
Ecco che ci vengono in aiuto alcune foto prese dal web... sicuramente saranno da spunto per qualche lettore...





Secondo Problema: come affrontare al meglio le salite più impegnative.
Ecco che come sempre il web ci dà una mano...


Sempre fisso nella mente che...


Terza Problema: la Regola d'Oro
Ricordare sempre di...


Questo perchè se la bici ve la ciulano ve ne accorgete subito, la donna no!!!

La Galleria Rosazza (1488m s.l.m.)

La Galleria Rosazza si trova dopo il Santuario di Oropa, è lunga 367m ed è posta ad un altitudine di 1488m s.l.m. (VISUALIZZA IL PERCORSO CON GOOGLE MAPS)



La galleria, che collega i due versanti della "montagna", è stata iniziata nel 1893 e conclusa nel 1897 ed è interamente scavata a mano.
La salita che porta alla galleria, partendo dal Santuario d'Oropa, misura poco meno di 5 km e nonstante la presenza di numerosi cartelli che indicano una pendenza del 10% in realtà la pendenza è decisamente inferiore, circa intorno al 7%.
Lungo il percorso, che presenta un asfalto ottimo ed un gard rail interamente in legno, si può godere di uno splendido panorama, sembra proprio di trovarsi in mezzo alle alpi...



La galleria, completamente al buio, non è afaltata ma il fondo è ricoperto con dei lastroni di serizzo; giunti dall'altro versante della montagna vi è una "L'Antica Locanda Galleria Rosazza", punto di ristoro per molti ciclisti ed "avventurieri" di questa zona.
Dalla locanda inizia la discesa fino a valle che porta dapprima ad un altro grande santuario, il "Santuario di San Giovanni d'Andorno", ma questa è un altra storia, o meglio... un altra avventura!!!

Santuario d'Oropa (1190m s.l.m.)

Il Santuario d'Oropa (1190m s.l.m.) è una delle tappe del Giro d'Italia edizione 2007.


Visualizza Santuario d'Oropa in una mappa di dimensioni maggiori

La salita parte dal parcheggio di Piazza Martiri della Libertà a Biella (430m s.l.m.) per giungere in vetta al Santuario a quota 1190m circa; è lunga circa 13km con una pendenza media del 5.8% ed un dislivello totale di circa 760m, non è una salità particolarmente difficile, ma ci sono alcuni "strappi" che tolgono il fiato.


L'asfalto è in buone condizioni e salendo si può godere di un bel panorama a lato strada, inoltre nel percorrere la salita si incontrano piccole "cappelle"; poco prima dell'arrivo si incontra anche una fontanella con acqua potabile molto fresca, un vero toccasana per la salita.




Arrivati in cima alla salita si arriva al parcheggio da dove si può proseguire a piedi su una lunga scalinata che porta al Santuario oppure è possibile proseguire per un altro breve tratto in salita ed arrivare finalmente al Santuario vero e proprio.
Il Santuario (SITO DEL SANTUARIO) è una meta turistica e di pellegrinaggio di molte persone, in qualsiasi giorno della settimana lungo la salita e nel parcheggio si incontrano sempre numerosi autobus e turisti.

giovedì 1 gennaio 2009

Inverno: Neve e Gelo...

Uscire d'inverno diventa un po' una problematica: fuori fa freddo, c'è pericolo di ghiaccio sulle strade, qui in zona Novara il più delle volte c'è nebbia che non ti fa vedere più in la del tuo naso e ti fà pure bagnare come se piovesse... insomma tutto sembra volerci far desistere dalle nostre uscite.
Tutto sommato non è poi cosi tutto "negativo"... Qualche giorno fà ho fatto un'uscita "tranquilla" nel Parco del Ticino e devo dire che mi sono divertito veramente tanto.
Una volta sconfitto il freddo magari con una maglia in più o un pile il più è fatto (attenzione ai piedi, quelli gelano sempre, anche coi copriscarpe, l'ideale sarebbe un bel paio di scarponcini da trekking o in gore-tex da MTB).

Visto il freddo e le temperature sotto zero della notte ,nel nostro percorso incontreremo sicuramente tratti ghiacciati, ma con un po di cautela diventa anche divertente ingegnarsi sul come evitarli...


Il lato sicuramente più affascinante è che la neve o comunque le gelate notturne "mascherano" i nostri percorsi coprendoli da una "velo bianco" e rendendoli posti "magici", nuovi, sembrano luoghi che non abbiamo mai visto, mai esplorato...


I percosi nel sottobosco sono percorribili tranquillamente in quanto il terreno è duro e sembra "asciutto" a causa delle temperature rigide... l'unico "pericolo" è di capitare in zone "aperte" al sole che purtroppo provocano inevitabilmente fango.

Tutto sommato i lati positivi e la voglia di uscire è molto ben oltre gli aspetti negativi (freddo e fango), non trovate anche voi?